Cari amici e benefattori, ….

Cari amici e benefattori,

da anni “giravano voci“ che don Ottavio sarebbe stato sostituito nella direzione del Progetto don Bosco .

Per due motivi:

1) ha compiuto 80 anni e l’impegno del Progetto don Bosco, quasi tutto sulle sue spalle, era diventato troppo gravoso per la sua età. Pertanto si doveva pensare ad un successore che portasse avanti questa Opera, importantissima per tanti ragazzi/e boliviani in difficoltà.

2) la regola salesiana che impone il cambio, dopo un certo numero di anni , del personale direttivo. Con don Ottavio si era fatta una grande deroga, visto che da 27 anni era rimasto sempre al suo posto. Per la verità, la direzione salesiana, negli anni scorsi, aveva proposto a vari Sacerdoti questo incarico, ma tutti avevano rifiutato perché considerato troppo impegnativo. Allora si è proceduto ad individuare un bravo missionario italiano, don Luciano Voltan e a chiedere a lui di rispettare l’obbligo dell’obbedienza. La stessa cosa ha dovuto “sottoscrivere“ don Ottavio per lasciare il suo Progetto don Bosco e assumersi la responsabilità di una parrocchia, a 50 km da Santa Cruz.

Però questo cambio di direzione, non sarà completo, perché don Ottavio continuerà a sovraintendere tutti le case di accoglienza cattoliche di Santa Cruz e quindi anche il Progetto don Bosco , ed inoltre per quanto riguarda l’HOGAR, manterrà i contatti con i benefattori e padrini italiani, che lo conoscono da tanti anni e gli vogliono bene. Quindi potete continuare a scrivergli …….

Il nuovo direttore don Luciano Voltan, ha chiesto che in ogni casa del Progetto, ci fosse sempre presente un salesiano giovane per fare esperienza e prepararsi per un eventuale incarico futuro.

All’Hogar don Bosco vivrà un ex ragazzo dell’Hogar, che è stato accolto da piccolo e poi è diventato poi sacerdote salesiano. Gestirà questa casa, sapendo le regole da rispettare e conoscendo i problemi che presentano tanti ragazzi durante la loro permanenza. Questa è una cosa molto positiva.

Al Patio don Bosco e al Techo Pinardi ci saranno altri sacerdoti, che collaboreranno con Paolo Trevisanato, il volontario italiano che don Ottavio aveva nominato responsabile di queste case e che li aiuterà a crescere, grazie all’ esperienza che ha maturato in tanti anni di lavoro con i ragazzi di strada.

Al Barrio Juvenil, continuerà la sua opera, un salesiano olandese che da diversi anni faceva parte dell’equipe di don Ottavio.

Non ci saranno altri cambiamenti. Il personale rimane sempre lo stesso e tutto continuerà come sempre, in modo che questo meraviglioso Progetto, possa continuare la sua finalità che è sempre stata quella di accogliere i più deboli e sfortunati ragazzi della città e dintorni, secondo le regole e l’amore di don Bosco .

Io e Graziella, partiremo per la Bolivia, appena passata la Pasqua. Desideriamo conoscere il nuovo direttore (anche se ci siamo parlati diverse volte telefonicamente) , incontrare don Ottavio nella sua veste di parroco, ed infine vivere un po’ di tempo con i ragazzi del Progetto , che come sempre , ci daranno una grande carica di entusiasmo e di consapevolezza , che quello che facciamo insieme a voi , è la maggiore espressione della Carità .

Cogliamo l’occasione, per augurare una felice Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie.

Con affetto
Danilo e Graziella Pavan –   Ass. Uniti per la Solidarietà ODV

Lettera di Pasqua Ottavio-2019

Lettera di Pasqua don Luciano



Ottantesimo compleanno di don Ottavio


Don Luciano Voltan nuovo direttore del Progetto Don Bosco

AUGURI DI PASQUA DALLA BOLIVIA

Agli AMICI  e PADRINI dell’ Hogar e Progetto Don Bosco:

AUGURI CORDIALI!  FELICE PASQUA 2018!
Siamo entrati nel nuovo anno 2018 con passo deciso, e stiamo camminando verso la nuova Pasqua… E, come sempre, i sentimenti che ci accompagnano sono : GRAZIE   e SPERIAMO ! A voi tutti  trasmetto questi sentimenti, a nome di tutti i nostri ragazzi…; e con voi tutti condivido sogni e desideri per questo nuovo anno che il Signore ci regala.Voglio raccontarvi come ho vissuto il giorno del mio compleanno numero 79…(il 3 marzo)  un giorno speciale, luminoso e pieno…

1. – Mi alzo presto, con i soliti mille pensieri circa le cose da fare, le preoccupazioni da superare, le incertezze che  incontreró nei diversi settori della vita: economia, educazione, salute, personale…: insomma, un giorno di piú!Peró la sorpresa: mi assaltano i bambini dell’Hogar, avvisati del compleanno…I piú piccoli, mezzo vestiti, scalzi e spettinati, con gli occhi appena aperti ma luminosi e sprizzanti gioia… Abbraccio di gruppo, mentre gridano ”Buon compleanno, Padre!…      Sorrisi e parole dolci,  baci e strette di mano….Dimentico tutti i pensieri di prima!  E’ bello!

2.- Dopo colazione, vado a celebrare la Messa…Non ho voluto invitare i ragazzi, perché non si sentano obbligati. Ma un giovane salesiano li avvisa e propone “chi vuole…puó andare…”. Non ne é mancato nessuno! Attenti , sorridenti, hanno partecipato con entusiasmo, rispondendo e cantando. Il regalo piú bello! Un grazie corale a Dio per la sua bontá e pazienza!

3.- Mi avvolge la serie di impegni “pubblici”…esco per la cittá. E trovo il solito spettacolo:  blocchi stradali, marce di gruppi  vari con bandiere e gridando slogans, spari di petardi… Protestano tutti, per molte ragioni e certamente giuste, perché la situazione  generale del paese é sempre’ piú pesante per le ingiustizie, la corruzione, leggi che  limitano sempre piú la libertá della gente, la povertá che aumenta specialmente per i   giovani. La gente  si sta svegliando ed é stanca di una politica che cammina verso una dittatura, anche se la gente più semplice e poco istruita  ( indigeni, minatori, coltivatori di coca ,che numericamente sono in maggioranza ) crede ancora alle parole del governo  che la illude      con sussidi  e regali…        Vado alla Prefettura, per firmare  accordi di cooperazione mutua con la Regione. Ed é la solita musica:   non ci sono fondi, dobbiamo ridurre le spese, osservare le nuove leggi, sempre piú restrittive…  Cosí non si potrá aiutare di piú gli  Hogares: é meglio cercare di rimandare i ragazzi alle loro famiglie!  Spiego che abbiamo  bisogni urgenti, ci serve personale professionalmente preparato per la fragilità dei ragazzi che arrivano  … ma la risposta é: impossibile!

4.- Un poco depresso, torno a casa, per il pranzo con la Comunitá salesiana. Qui trovo la sorpresa  di una tavola preparata in modo speciale, e tutti i fratelli Salesiani ( gli “antichi “ : p. Vincenzo, Toni,  p. Henk; e i “giovani”: il fresco Sacerdote p. Angel, i diaconi José Maria e Buenaventura, con il teologo Luis), pronti con la chitarra per cantarmi felicitazioni  e auguri…  Ci sono anche dei fiori, e poi una bottiglia di spumante  e alla fine il gelato,  con relative foto… Un’ora  di famiglia, un pranzo condito con il sapore dell’affetto e  della fraternitá. I giovani illuminano la stanza, la chitarra la  riempie di allegria, un regaletto completa la celebrazione.  Un abbraccio finale…e torniamo al lavoro normale,  ma  con il cuore pieno di pace.

5.-  Pomeriggio: mentre i ragazzi fanno sport mi chiama l’Amministratore, il nostro prezioso Volontario Javier. Appare subito preoccupato e mi presenta una bozza di preventivo spese per il 2018 .  Pare impossibile che tutto sia così aumentato …Ci guardiamo in faccia e restiamo senza parola…  Ambedue sappiamo che le uniche entrate sicure sono quelle dei salesiani e della Prefettura,  che coprono circa il 50%   delle spese ………….   Esco confuso, mi fermo a pensare, chiedo luce e risposta al Signore…  Mi prende anche una certa paura…

6.- Mi “risveglia ”una chiamata telefonica:  mi aspettano urgentemente in Palestra…      Qui rimango senza parole: il salone é illuminato a giorno. Un complesso suona forte,      tavoli colorati che occupano tutto lo spazio, e – seduti ai tavoli – oltre 400 “clienti”…     Sono tutti  i ragazzi delle diverse case del Progetto Don Bosco, il Personale e alcuni amici speciali .  . Mi accolgono con applausi, canti e discorsi, abbracci e lacrime, foto e regali… Gruppi vari ballano, altri cantano, tutti sorridono… Una cena  speciale e al termine una  torta con tante candeline… Mi esce solo una parola: GRAZIE!  E’ una risposta alle  mie paure?  Sono vecchio ormai… Ma io non sono il Progetto, l’Opera!

Chi l’ha fatta nascere, saprá certo come farla vivere…

E non ci siete VOI, la mano destra della Provvidenza, che ci ha accompagnato finora? Siamo in Quaresima, ma poi verrá la PASQUA, vero? E  Pasqua vuol dire SPERANZA. Il Signore mi dà segnali della sua presenza e del suo Amore: non posso aver paura!Chiedo scusa a Lui, a Voi e a tuti i ragazzi del Progetto per la mia debolezza…

Vi auguro una Pasqua di pace e di gioia per tutti voi e le vostre famiglie

p. Ottavio