AUGURI DI PASQUA DALLA BOLIVIA

Agli AMICI  e PADRINI dell’ Hogar e Progetto Don Bosco:

AUGURI CORDIALI!  FELICE PASQUA 2018!
Siamo entrati nel nuovo anno 2018 con passo deciso, e stiamo camminando verso la nuova Pasqua… E, come sempre, i sentimenti che ci accompagnano sono : GRAZIE   e SPERIAMO ! A voi tutti  trasmetto questi sentimenti, a nome di tutti i nostri ragazzi…; e con voi tutti condivido sogni e desideri per questo nuovo anno che il Signore ci regala.Voglio raccontarvi come ho vissuto il giorno del mio compleanno numero 79…(il 3 marzo)  un giorno speciale, luminoso e pieno…

1. – Mi alzo presto, con i soliti mille pensieri circa le cose da fare, le preoccupazioni da superare, le incertezze che  incontreró nei diversi settori della vita: economia, educazione, salute, personale…: insomma, un giorno di piú!Peró la sorpresa: mi assaltano i bambini dell’Hogar, avvisati del compleanno…I piú piccoli, mezzo vestiti, scalzi e spettinati, con gli occhi appena aperti ma luminosi e sprizzanti gioia… Abbraccio di gruppo, mentre gridano ”Buon compleanno, Padre!…      Sorrisi e parole dolci,  baci e strette di mano….Dimentico tutti i pensieri di prima!  E’ bello!

2.- Dopo colazione, vado a celebrare la Messa…Non ho voluto invitare i ragazzi, perché non si sentano obbligati. Ma un giovane salesiano li avvisa e propone “chi vuole…puó andare…”. Non ne é mancato nessuno! Attenti , sorridenti, hanno partecipato con entusiasmo, rispondendo e cantando. Il regalo piú bello! Un grazie corale a Dio per la sua bontá e pazienza!

3.- Mi avvolge la serie di impegni “pubblici”…esco per la cittá. E trovo il solito spettacolo:  blocchi stradali, marce di gruppi  vari con bandiere e gridando slogans, spari di petardi… Protestano tutti, per molte ragioni e certamente giuste, perché la situazione  generale del paese é sempre’ piú pesante per le ingiustizie, la corruzione, leggi che  limitano sempre piú la libertá della gente, la povertá che aumenta specialmente per i   giovani. La gente  si sta svegliando ed é stanca di una politica che cammina verso una dittatura, anche se la gente più semplice e poco istruita  ( indigeni, minatori, coltivatori di coca ,che numericamente sono in maggioranza ) crede ancora alle parole del governo  che la illude      con sussidi  e regali…        Vado alla Prefettura, per firmare  accordi di cooperazione mutua con la Regione. Ed é la solita musica:   non ci sono fondi, dobbiamo ridurre le spese, osservare le nuove leggi, sempre piú restrittive…  Cosí non si potrá aiutare di piú gli  Hogares: é meglio cercare di rimandare i ragazzi alle loro famiglie!  Spiego che abbiamo  bisogni urgenti, ci serve personale professionalmente preparato per la fragilità dei ragazzi che arrivano  … ma la risposta é: impossibile!

4.- Un poco depresso, torno a casa, per il pranzo con la Comunitá salesiana. Qui trovo la sorpresa  di una tavola preparata in modo speciale, e tutti i fratelli Salesiani ( gli “antichi “ : p. Vincenzo, Toni,  p. Henk; e i “giovani”: il fresco Sacerdote p. Angel, i diaconi José Maria e Buenaventura, con il teologo Luis), pronti con la chitarra per cantarmi felicitazioni  e auguri…  Ci sono anche dei fiori, e poi una bottiglia di spumante  e alla fine il gelato,  con relative foto… Un’ora  di famiglia, un pranzo condito con il sapore dell’affetto e  della fraternitá. I giovani illuminano la stanza, la chitarra la  riempie di allegria, un regaletto completa la celebrazione.  Un abbraccio finale…e torniamo al lavoro normale,  ma  con il cuore pieno di pace.

5.-  Pomeriggio: mentre i ragazzi fanno sport mi chiama l’Amministratore, il nostro prezioso Volontario Javier. Appare subito preoccupato e mi presenta una bozza di preventivo spese per il 2018 .  Pare impossibile che tutto sia così aumentato …Ci guardiamo in faccia e restiamo senza parola…  Ambedue sappiamo che le uniche entrate sicure sono quelle dei salesiani e della Prefettura,  che coprono circa il 50%   delle spese ………….   Esco confuso, mi fermo a pensare, chiedo luce e risposta al Signore…  Mi prende anche una certa paura…

6.- Mi “risveglia ”una chiamata telefonica:  mi aspettano urgentemente in Palestra…      Qui rimango senza parole: il salone é illuminato a giorno. Un complesso suona forte,      tavoli colorati che occupano tutto lo spazio, e – seduti ai tavoli – oltre 400 “clienti”…     Sono tutti  i ragazzi delle diverse case del Progetto Don Bosco, il Personale e alcuni amici speciali .  . Mi accolgono con applausi, canti e discorsi, abbracci e lacrime, foto e regali… Gruppi vari ballano, altri cantano, tutti sorridono… Una cena  speciale e al termine una  torta con tante candeline… Mi esce solo una parola: GRAZIE!  E’ una risposta alle  mie paure?  Sono vecchio ormai… Ma io non sono il Progetto, l’Opera!

Chi l’ha fatta nascere, saprá certo come farla vivere…

E non ci siete VOI, la mano destra della Provvidenza, che ci ha accompagnato finora? Siamo in Quaresima, ma poi verrá la PASQUA, vero? E  Pasqua vuol dire SPERANZA. Il Signore mi dà segnali della sua presenza e del suo Amore: non posso aver paura!Chiedo scusa a Lui, a Voi e a tuti i ragazzi del Progetto per la mia debolezza…

Vi auguro una Pasqua di pace e di gioia per tutti voi e le vostre famiglie

p. Ottavio